Le morti misteriose di scienziati cinesi specializzati in Intelligenza Artificiale

di Luca Mainoldi

Scienziati cinesi nel mirino di ignoti killer o semplici coincidenze?
Nei social media cinesi e anche occidentali sono riportate le morti di importanti ricercatori cinesi rimasti vittima di incidenti stradali  o deceduti all’improvviso per un malore. Inutile dire che si sono generate voci e fantasie complottiste su presunti piani occidentali per “eliminare il fior fiore dell’élite scientifica cinese”, o anche su fantomatiche lotte di potere clandestine all’interno del Partito e dello Stato.
Come non ricordare la sequela di scienziati britannici morti “in circostanze misteriose” sul finire degli anni ’80? Una vicenda mai del tutto chiarita anche se la maggior parte delle persone decedute lavoravano per l’allora Marconi (poi confluita nella BAE).

Tra gli scienziati cinesi vittime di decesso inaspettato c’è Sun Jian, morto a 45 anni nel giugno 2022 per un “malore improvviso”. Sun era il capo della ricerca sull’intelligenza artificiale della start-up Megvii Technology Limited, nota per il sistema di riconoscimento facciale Face++. Megvii Technology Limited è una delle otto compagnie cinesi sanzionate dall’amministrazione Biden per aver fornito sistemi di sorveglianza biometrica utilizzati contro gli Uiguri.
Secondo il Dipartimento del Tesoro americano “Megvii Technology Limited (Megvii) opera o ha operato nel settore della tecnologia di sorveglianza dell’economia della RPC e possiede o controlla, direttamente o indirettamente, Beijing Kuangshi Technology Co., Ltd. (Kuangshi), un’entità che opera o ha operato nel settore della tecnologia di sorveglianza dell’economia della RPC. Kuangshi ha sviluppato e creato un software personalizzato progettato per condurre attività di sorveglianza delle minoranze etniche, compresi gli Uiguri. Uno di questi software di intelligenza artificiale potrebbe riconoscere le persone come appartenenti alla minoranza etnica uigura e inviare allarmi automatici alle autorità governative. Megvii ha esportato il suo software di riconoscimento facciale in paesi terzi, tra cui Thailandia e Pakistan”.

La biografia di Sun ci permette inoltre di vedere come gli Stati Uniti hanno aiutato (ingenuamente si suppone) a crescere i loro avversari; Sun ha lavorato per 13 anni come ricercatore presso Microsoft prima di essere assunto da Megvii Technology dove ha contribuito a sviluppare alcuni prodotti di punta come ShuffleNet, una rete neurale che funziona in modo efficiente sui dispositivi mobili, e Brain++, la piattaforma AI principale dell’azienda.
Nella lista dei ricercatori cinesi deceduti c’è il colonello Feng Yanghe, associate research fellow alla National University of Defense Technology, vittima a soli 38 anni di un incidente stradale; era considerato un astro nascente delle ricerche cinesi nel campo dell’intelligenza artificiale (IA). I suoi studi concernevano la messa a punto di un sistema di comando e controllo basata sull’IA noto come “War Skull”, che può elaborare piani operativi, condurre valutazioni dei rischi e fornire piani di backup in anticipo sulla base di dati tattici incompleti, adottato nel 2021 dall’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) e da altri organismi.

Secondo il necrologio ufficiale Feng è morto a Pechino nelle prime ore del mattino del 1° luglio 2023 intorno alle due e mezza nel corso di “un’importante missione”. La causa della sua morte non è stata specificatamente menzionata, me secondo alcuni resoconti Feng, dopo aver lavorato fino a tardi, è salito su un auto in ridesharing prenotata tramite l’app DiDi (la rivale cinese di Uber), che è stata coinvolta in un grave incidente.
Qui sorge una prima incongruenza: è possibile che uno scienziato del suo calibro venga chiamato nel cuore della notte (oltre tutto dopo aver lavorato fino a quel momento) per una “missione importante” affidandosi a un mezzo a noleggio?
Anche Feng si è formato negli Stati Uniti. Dopo esseri laureato nel 2003 in Ingegneria dei sistemi di controllo automatici alla National University of Defense Technology (a Kaifu, Changsha, Hunan, Cina, affiliata alla Commissione Militare Centrale, quindi diretta emanazione del Partito Comunista Cinese), Feng si era recato negli USA, dove ha condotto ricerche presso il Dipartimento di Statistica di Harvard e l’High-Performance Computing Laboratory dell’Università dell’Iowa.

Infine, un terzo scienziato impegnato nello sviluppo della IA e morto all’improvviso è Tang Xiaoou, professore all’università cinese di Hong Kong e fondatore di Shangtang Technology, deceduto nel sonno il 15 dicembre 2023, all’età di soli 55 anni. Anche Tang vanta un forte legame con gli Stati Uniti. Dopo essersi laureato presso l’University of Science and Technology of China (che nel 2012 ha stipulato un accordo con la National University of Defense Technology, l’Alma Mater di Feng Yanghe, per lo sviluppo di computer quantistici), Tang si è specializzato presso l’Università di Rochester e ha poi conseguito il dottorato di ricerca al MIT nel 1996, dove ha firmato insieme ad altri due colleghi una ricerca finanziata dalla Mitre Corporation e dall’Office Of Naval Research della US Navy.
Dal 2005 al 2007 ha lavorato presso Microsoft Research Asia come Direttore del Visual Computing Group. Le sue ricerche vertevano sui sistemi di riconoscimento facciale. Nel marzo 2014, il team di Tang Xiaoou ha pubblicato i risultati di questo lavoro: basandosi sull’algoritmo di riconoscimento facciale originale, il tasso di precisione ha raggiunto il 98,52%, superando per la prima volta la capacità di riconoscimento dell’occhio umano (97,53%). Nel 2016, il team cinese di intelligenza artificiale guidato da Tang Xiaoou è stato selezionato tra i primi dieci laboratori pionieristici dell’intelligenza artificiale al mondo, diventando l’unico laboratorio in Asia ad essere selezionato.

L’azienda da lui fondata Shangtang Technology è stata sanzionata dal governo americano perché alcune delle sue tecnologie sarebbero state utilizzate nella repressione degli Uiguri.
La morte prematura di questi tre importanti ricercatori nel campo della IA cinese ha alimentato ridde di ipotesi e forse anche operazioni di propaganda e di disinformazione da parte sia del regime cinese che degli avversari di Pechino. Si è ad esempio messa in relazione la morte di Feng Yanghe con le purghe degli alti comandi della forza missilistica strategica, senza però prove a supporto di queste illazioni. La stretta informativa decisa dal regime di Xi, d’altronde, favorisce paradossalmente il diffondersi di voci incontrollate grazie all’opacità del sistema politico-mediatico cinese. Ma una recente serie TV promossa dal Ministero per la Sicurezza dello Stato (MSS o Guanbu), ha una trama in cui agenti stranieri prendono di mira un importante scienziato cinese facendolo perire in un incidente stradale. Come Feng Yanghe?

La lista degli scienziati morti però si allunga ancora e la causa di questi decessi resta poco chiara. L’ultimo in ordine di tempo è Li Haizeng, professore e supervisore di dottorato presso la Facoltà di Ingegneria Energetica e Elettrica dell’Università di Shandong, morto improvvisamente per un infarto all’età di 34 anni nel settembre scorso. In questo caso si è incolpato il forte stress cui sono sottoposti i ricercatori cinesi in un sistema altamente competitivo.

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