Disinformazione e terrorismo: “misure attive” sovietiche in Italia e in Europa negli anni della Guerra Fredda. Parte 2

di Luigi Sergio Germani. Parte seconda – Il sostegno sovietico al terrorismo in Europa e in Italia

Dopo il crollo dei regimi comunisti dell’Europa centro-orientale nel 1989-90 furono de-segretati molti documenti, provenienti dagli archivi delle polizie segrete di tali regimi, che confermarono la tesi circa il sostegno sovietico a diverse formazioni terroristiche costituite in Europa alla fine degli anni ’60, Leggi tutto…

La Strage di Capaci: un punto di svolta nella lotta dell’Italia contro la mafia, le relazioni internazionali e l’evoluzione dell’intelligence. Il ruolo fondamentale dello Humint.

di Gianpaolo Porchiazzo – Oggi si commemora qualcosa di più dell’assassinio di Giovanni Falcone. È l’eredità di Giovanni Falcone e della strage di Capaci che continua a risuonare in Italia e oltre. Ogni anno, l’anniversario dell’attentato viene celebrato per onorare le vittime e riaffermare l’impegno nella lotta contro la criminalità organizzata. L’evento resta un potente promemoria dei sacrifici compiuti da coloro che si oppongono alla mafia e della continua lotta per la giustizia e lo stato di diritto. Leggi tutto…

Il paper integrale di Massimiliano Di Pasquale e Iryna Kashchey su “Narrazioni strategiche russe nei libri di testo delle scuole secondarie di primo grado italiane”

Sono diverse le riflessioni che si possono fare dopo aver esaminato un campione di ventotto libri di geografia adottati nelle scuole secondarie di primo grado italiane. Un primo ordine di considerazioni attiene alla qualità riscontrata nei manuali che è mediamente povera.

I testi infatti uniscono narrazioni di base molto simili alle narrazioni strategiche diffuse dalla macchina propagandistica del Cremlino, a inesattezze, imprecisioni e, in alcuni casi, a marchiani errori fattuali. Pur con qualche differenza – vi sono testi sicuramenti migliori di altri ma non ce n’è nessuno che non presenti inesattezze e parzialità – i libri analizzati appaiono accomunati da un impianto metodologico (ideologico?) simile, consapevolmente o inconsapevolmente, organico all’immagine della Russia consolidatasi in Italia negli ultimi 80 anni.

 

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